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 2015...


 

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LA CROCIERA CHE NON DOVEVA AVVENIRE
 

Volevamo evitare di andare in crociera in Luglio ed Agosto, i due mesi più affollati, e visto che non eravamo riusciti ad essere pronti in tarda primavera, non ci rimaneva che l'opzione di partire ai primi di settembre, con l'obiettivo di star fuori per circa un mesetto, e sperando che il tempo non si deteriorasse troppo presto, come ci era successo nell'ormai lontano 2006 quando la risalita da Corfu verso nord era stata ostacolata da continue perturbazioni una dopo l'altra.

In effetti i bollettini non sono del tutto tranquillizzanti, fra qualche giorno il tempo in nord-Adriatico dovrebbe deteriorarsi, così partiamo con l'idea di fare una tappa probabilmente a Vieste, o se possibile addirittura a Brindisi, poi si vedrà, magari punteremo su Corfu.

Partiamo a motore, in calma di vento: tutto tranquillo, a parte qualche slalom per evitare le navi che vanno e vengono lungo la corsia loro riservata.   Verso l'alba, si alza un po' di vento da NNE, presto accompagnato da onde ben formate: evidentemente la scorsa notte in Croazia ha soffiato!

Mettiamo vela e proseguiamo rollando molto, col mare quasi al traverso che in un paio di occasioni ci da una lavata, frangendosi sul nostro scafo.

Poche ore, ed emerge il primo problema: l'attacco dell'attuatore dell'autopilota, a causa del continuo movimento avanti-indietro del pistone reso necessario dalle onde che ci fanno zigzagare, prende gioco al punto che il pistone esce dalla sua sede e la barca straorza: un bel problema, non facile da riparare in navigazione, per cui cominciamo a prendere in considerazione di fare tappa in anticipo, probabilmente ad Ancona.
 

Intanto il vento e le onde si stanno calmando, la barca rolla e le vele sbatacchiano: all'improvviso, SBADABAMM un gran fracasso dal pozzetto, e Baby che urla chiedendo aiuto mentre agguanta la scotta della randa, che sventola da tutte le parti: si è spezzata la rotaia, ed il carrello della scotta si è sfilato, lasciando il boma libero di sventolare impazzito!

Questa è grave, tocca ammainare la randa ed assicurare il boma in qualche maniera: il carrello non può essere re-infilato sulla rotaia perché il bordo spezzato è slabbrato ed il carrello non passa, ed una riparazione di fortuna non sembra facilissima.

A questo punto, la decisione è presa per noi: si va ad Ancona, sperando che abbiano posto, perché non riusciamo a contattarli: il telefono non ha campo, e siamo troppo lontani per il VHF.
 

Per fortuna, il posto c'è (per un pelo, perché settimana scorsa c'é stata una regata, ed il porto era pieno!): arriviamo al tramonto, e ci trovano subito un posto ormeggiati ad un finger (non ne vedevamo da tanto, nel Mediterraneo non si usano molto).
 

Il marina è bello, grande e letteralmente pieno di barche a vela, cosa rara in Mediterraneo; unico inconveniente, non è vicinissimo alla città, e non ci sono mezzi di trasporto, ma esiste un negozietto di alimentari in porto e in zona ci sono diversi shipchandler e cantieri vari.
 

Purtroppo, è subito evidente che una riparazione rapida non è possibile: una rotaia identica a quella che si è rotta non si trova, quindi occorrerà sostituire l'intero sistema rotaia + carrello + rinvii, e nessuno tiene questa roba a stock: occorre ordinarla, e ci vogliono un paio di settimane: addio crociera!!

Le previsioni indicano che fra tre giorni il tempo si deteriorerà, e quindi decidiamo di salpare subito e tornare a Jesolo, dove almeno abbiamo un ormeggio già pagato; 5 giorni dopo essere partiti, eravamo di nuovo a Jesolo, col morale sotto i tacchi.

 

  

Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it

Last Update: 07/09/2017

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